“Ennio”, questo il titolo del documentario omaggio realizzato da Giuseppe Tornatore e dedicato a uno dei più grandi compositori italiani, scomparso nel luglio 2020. Sin dal titolo, l’ultima fatica di Tornatore si presenta come un tributo a Morricone, autore e ideatore di innumerevoli colonne sonore che hanno segnato la storia della settima arte, ma non solo. Dal fortunato sodalizio con Sergio Leone per i suoi western, ormai vero e proprio testamento cinematografico, attraversando i più disparati generi (dal giallo al drammatico, dall’action all’avventuroso), arrivando a essere una celebrità e un mito intramontabile persino tra la Hollywood che conta, con Quentin Tarantino che non ha perso occasione per palesare la sua stima e il suo amore smisurato per il cinema made in Italy (divenuto tale anche grazie proprio all’eredità di Morricone), il compositore romano, classe ’28, si racconta e viene raccontato in 150 minuti.
Obiettivo dell’opera di Tornatore infatti è proprio raccontare questa eccellenza tutta italiana, che ha firmato oltre 500 colonne sonore, e riempito le arene di mezzo mondo. Il regista, che al fianco di Morricone ha lavorato per ben 25 anni, realizza un puzzle che ne ricostruisce oltre alla carriera, l’uomo dietro al mito. E lo fa attraverso le testimonianze dei protagonisti del mondo dello spettacolo, di casa nostra e non solo, che, miste a scene di film a lui riconducibili, ripercorrono una storia tutta singolare: quella di un maestro indiscusso della musica e del cinema.
Un’opera commemorativa, ma non sentimentale o nostalgica, un omaggio puro, un gesto d’amore verso il cinema. Quello di Morricone, quindi il cinema di tutto il mondo.

Alessia Urrata