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David Lynch: il tempo del viaggio e del sogno

Un visionario, oltre che un poliedrico artista e un regista senza eguali. Stiamo parlando di David Lynch, cineasta, ma sarebbe riduttivo definirlo tale, al quale Valerio Monacò ha dedicato un saggio che ne prende in analisi vita e carriera su pellicola.

Con prefazione di Angelo Badalamenti, celebre compositore e musicista, amico e collaboratore di Lynch, il volume di Monacò dal sottotitolo “Il viaggio del tempo e del sogno”, è un lungo viaggio nella vita, negli ideali e nella poetica di David Lynch, temi e figure del suo mondo visionario e impenetrabile, imperscrutabile se non tramite le sue visioni al pubblico concesse su celluloide. Un cinema, quello di Lynch, del quale l’autore ripercorre anche la sfera più personale, narrato e vissuto come pura esperienza sensoriale.

Un personalissimo percorso creativo quello di David Lynch, e che pregia ancor più il giovane autore e critico per la determinazione che ha avuto nel volerlo ripercorrere e per intero, che va dall’infanzia al processo creativo che ha portato alla rivoluzione definitiva della terza stagione di Twin Peaks attesa per ben 25 anni.

Monacò difatti non elude nulla di quanto possa essere considerato frutto dell’estro creativo di Lynch, facendoci viaggiare attraverso un’accurata e minuziosa carrellata cronologica delle sue opere, suddivisa titolo per titolo, tra grande e piccolo schermo: dagli esordi con i primi disturbanti corti che ci portano sino a Eraserhead ad Elephant Man e Dune, sino all’attesissimo ritorno con la serie TV più acclamata. Ma non manca neppure un approfondimento sul video concerto Duran Duran e un’ampia parentesi sul Lynch musicista.

Un volume necessario su un artista ineguagliabile e unico.


Alessia Urrata

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