Terzo e ultimo capitolo della trilogia diretta da David Gordon Green, che ha rievocato e contribuito a dare nuova linfa al franchise avviato nel lontano ’78 da John Carpenter, HALLOWEEN ENDS non manca l’occasione per omaggiare proprio il titolo capostipite di una saga, quella che vede protagonista Michael Myers, tanto fortunata quanto sfruttata e usurata.
Nell’epilogo di Halloween Kills, la furia omicida dello psicopatico fuggito dal manicomio criminale e scampato a più e più appuntamenti con la morte, sembrava finalmente arrestarsi. Ma il successo del primo capitolo della nuova saga, che riparte direttamente da dove il cult di Carpenter si interrompe, fa sì che Myers, incarnazione del Male assoluto in perenne lotta con Laurie Strode, babysitter scampata alla furia dell’Uomo Nero nella notte di Halloween e ascesa a vittima designata dal maniaco, sopravviva al linciaggio subìto dai cittadini di Haddonfield.
Ma, nonostante i tentativi di prolungare il massacro perpetrato contro una società ormai vittima di se stessa da parte della creatura infernale, David Gordon Green, che di talento ne ha dimostrato ed è stato capace con i primi due capitoli della saga di portarsi dalla sua anche i fans più sfegatati di carpenteriana memoria, con questo terzo (e, fortunatamente, ultimo) titolo non sembra centrare l’obiettivo, gettando in pasto al pubblico un epilogo confusionario, che mira solo a restituire un Michael Myers ormai provatissimo (in effetti, dopo 44 anni e 13 film a lui dedicati non poteva essere diversamente) e corroso, affaticato e stanco, proprio come la maschera che indossa e che è sempre più logorata. Sarà infatti un tentativo di emulazione a riaccendere nel Male vero l’istinto sanguinario. Ecco allora scendere in campo nuovamente Laurie (Jamie Lee Curtis), pronta a tutto pur di porre fine a quella maledizione dettata dall’Uomo nero per eccellenza del cinema horror. E difatti lo scontro tra i due, annunciato e anticipato nelle due prove, ottima la prima e dignitosa la seconda, precedenti è il final fight che tutti aspettavano. Ma purtroppo, non sarà certamente un match peraltro molto cadenzato, a salvare un girato, anche in termini di montaggio e sceneggiatura, oltre che di regia, pasticciato e confusionario. Una brutta fine per Michael Myers, nel vero senso della parola!

Alessia Urrata