In molti giardini delle Dolomiti spicca, in questo periodo, l’albero dei cachi che ci caratterizza per i frutti arancioni rimasti appesi a rami totalmente spogli.
Il cachi è una delle più antiche piante da frutta coltivate dall’uomo originaria della Cina e del Giappone.: il suo viaggio verso terre americane ed europee ebbe inizio solo verso la metà dell’Ottocento. Si narra che il primo albero di cachi nel Nostro Paese fu coltivato nel giardino di Boboli a Firenze nel 1871.
La pianta del cachi è una meraviglia della natura: in autunno le sue foglie si tingono di colori bellissimi in tutte le sfumature del rosso, verde, giallo e arancione. Nel giro di pochi giorni però l’albero si spoglia completamente, mantenendo sui suoi rami i suoi bei frutti arancioni, tondi, appetitosi. I cachi non raccolti possono restare sui rami fino ad inverno inoltrato e costituiscono un cibo prezioso per gli uccellini.
È chiamato anche “mela d’Oriente” secondo la definizione letteraria per la sua origine prima in Cina e poi in Giappone, dove è conosciuto come Loto (il frutto) e Albero della Pace (la pianta). Il suo bel colore arancione mette allegria nelle nostre tavole autunnali, diventando simbolo di questa stagione
Il cachi o kaki è il frutto dell’omonimo albero da frutto (Diospyros kaki) appartenente alla famiglia delle Ebenacee. In italiano la pianta è detta anche diòspiro o diòspero. Il frutto – simbolo dell’autunno – è soffice, carnoso e dolcissimo.
Lassativo, diuretico, energizzante e ricco di vitamine, betacarotene e sali minerali come il potassio, il fosforo e il magnesio: il cachi, o kaki, protegge e depura il fegato. È particolarmente indicato per bambini, anziani e per gli amanti dello sport. Un etto di questo frutto, con buccia giallo arancio, fornisce 65 calorie ed è composto per l’80 per cento di acqua e fino al 18 per cento di zuccheri con tracce di proteine e grassi, mentre presenta circa un 2,5 di fibre.
Il cachi è morbido, profumato, dolce e talvolta dal sapore un po’ astringente.. È un frutto un po’ più ricco di zuccheri rispetto agli altri frutti ma, contemporaneamente, possiede un buon contenuto di fibra: un solo frutto riesce a coprire il più del 15% del fabbisogno giornaliero della fibra totale di cui abbiamo bisogno.
Tra le proprietà nutrizionali più spiccate del cachi vi è l’alto contenuto di beta carotene, di luteina e zeaxantina, pigmenti presenti nei tessuti oculari e fondamentali per la funzione visiva. Il cachi aiuta quindi a proteggere la vista, dopo tante ore davanti al computer, e limita l’arrivo di patologie oculari. Il cachi è anche molto ricco in vitamina C, perfetto per la stagione autunnale contro il mal di gola e i raffreddori.
Vi sono due varietà: una più soda, una più morbida. Diversi gli usi in cucina.
Un’unica attenzione durante la raccolta: la pianta è fragile.

Pamela D'Incà