La “Regina delle Dolomiti” si è presto vestita di neve quest’anno, quasi il manto bianco di metà settembre volesse lenire la terribile ferita dell’estate.
Era il 3 luglio 2022, verso le 13.45, quando un seracco del ghiacciaio della Marmolada si è staccato. 300.000 metri cubi di ghiaccio e detriti “lanciati” a 300 chilometri orari hanno travolto due cordate di alpinisti che si trovavano tra Pian dei Fiacconi e Punta Penia.
Tragico il bilancio finale: 11 i morti, recuperati dopo giornate di ricerche con uomini, cani e droni con lo spettro di altri distacchi.
L’azzurro tiffany del ghiacciaio sfregiato ha fatto il giro del mondo, portando con sé il dibattito sul cambiamento climatico, sull’accessibilità alla montagna, sul vivere ad alta quota tra turismo di massa e quotidianità, per poi tornare nel dimenticatoio.
A volte pare che invece la natura non dimentichi. E la soffice neve che ha sorpreso residenti e turisti in questi giorni prima del tempo, dopo un’estate caldissima e secca, ha coperto quella enorme ferita, quasi volesse lenirne il dolore.
Aspettiamo l’inverno, con tante incognite e il silenzio che porta a meditare.

Pamela D'Incà